Sappiamo già che al mondo nascono persone diverse da altre. Esistono tante piccole differenze da una persona all’altra che possono variare da qualcosa di piccolo come la forma del corpo a cambiamenti più grandi come le disparità cromosomiche. Tuttavia, la domanda d’oggi è: i gatti possono nascere con la sindrome di Down?

Per rispondere semplicemente, possiamo dire che i gatti possono avere sintomi simili alla sindrome di Down, ma non hanno una sindrome di Down come quella umana. I cambiamenti possono andare da un aspetto fisico insolito fino ad arrivare a comportamenti bizzarri.

Questo articolo ti dirà tutto ciò che devi sapere sulla connessione tra sindrome di Down e specie felina.

Sintomi Della Sindrome Di Down Nei Felini

La prima cosa da capire quando si parla di sindrome di Down nei felini è che i sintomi possono variare da unicamente fisici ad unicamente mentali o essere un mix dei 2. Ogni gatto ha la sua personalità ed i tratti che lo rendono unico e speciale, per questo è importante accettare che il tuo gatto non possa essere all’altezza del gatto dei tuoi sogni, trovando in tutto questo un motivo per amarlo meno di un altro.

Detto questo, esistono molti fattori che possono qualificarsi come comportamenti simili alla sindrome di Down, tra cui:

  • Viso dall’espressione sempre triste
  • Il naso schiacciato o piatto in modo anomalo
  • Occhi rovesciati
  • Lo spazio tra gli occhi è più ampio del normale
  • Cammina goffamente
  • Difficoltà nell’eseguire azioni semplici come urinare e defecare
  • Problemi nel movimento
  • Problemi di cuore
  • Debolezza o perdita della vista
  • Debolezza o perdita dell’udito

Un gatto con uno di questi sintomi deve essere portato dal veterinario per un controllo approfondito in modo da permettere loro di individuare la causa dei sintomi e fornire il farmaco e le cure adeguate che servono al gatto come attenzioni speciali. Ai gatti troppo piccoli, tuttavia, è difficile diagnosticare questo disturbo, poiché i sintomi possono manifestarsi più avanti nella loro vita.

Cause Della Sindrome Simil – Down

I gatti non sono diversi dagli esseri umani per quel che riguarda la trasmissione delle malattie genetiche. La maggior parte dei sintomi derivano da una mutazione genetica tramandata dai genitori che non funziona nel modo giusto. Questo porta ad anomalie fisiche e/o comportamentali che possono essere un segno di altri problemi come intolleranza, malattie neurologiche, anomalie congenite, infezioni e persino un possibile trauma.

Il virus della panleucopenia si sviluppa comunemente nell’utero di gatte infettate da esso, causando il cambiamento del loro aspetto fisico. Un altro esempio può essere l’ipoplasia cerebellare, una patologia che può far avere cambiamenti comportamentali al gatto che risultano simili ai sintomi della sindrome di Down.

Anche la mamma – gatto può essere la causa dei sintomi simili alla sindrome di Down del tuo pet, qualora sia stata esposta a determinate tossine che influiscono notevolmente sulle malformazioni congenite. I risultati di quelle tossine fanno crescere il tuo gatto con deformità del muso e problemi neurologici.

È importante proteggere il gatto anche da qualsiasi grave trauma al viso ed alla testa, soprattutto quando è piccolo, poiché un simile evento può aumentare significativamente la possibilità di causare danni neurologici permanenti insieme a lesioni fisiche che possono interessare sia loro che i loro futuri discendenti.

Generalmente il veterinario sottopone il gatto a raggi X per determinare le origini e l’impatto dei sintomi, ma a volte può essere eseguito anche un test genetico per determinare eventuali problemi di fondo che possono diffondersi ad altri gatti con cui condividono il DNA. Esistono casi in cui a più gatti con lo stesso DNA viene diagnosticata la sindrome di Down.

Alcuni sintomi possono portare ad un intervento chirurgico per il gatto, il che implica l’uso di attrezzature specializzate durate la guarigione. Consulta, in questo caso, il veterinario per scegliere l’attrezzatura giusta per assicurarsi che non tentino di graffiare o rosicchiare la ferita, soprattutto se hanno problemi comportamentali con collari e simili.

 

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